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CATANIA – Due appuntamenti, strategicamente  non concomitanti, attendono il 27 settembre  il pubblico del Bellini  International Context, che potrà  assistere prima al recital del pianista Giovanni Bertolazzi (previsto alle 19 al Teatro Sangiorgi)  e – a seguire – allo spettacolo Vincenzo e la luna, fissato alle 21 a Castello Ursino. Due proposte che  confermano il “contesto” multidisciplinare, dagli ampi orizzonti culturali e artistici, che caratterizza jl festival promosso e organizzato dalla Regione Siciliana, in partnership con importanti istituzioni dell’isola.

Di questa visione è  eloquente conferma il recital liztiano di Giovanni Bertolazzi, intitolato “Intorno a Bellini”, a simboleggiare l’omaggio pianistico al “Cigno” catanese, attraverso quel doppio e profondo filo che lo lega al nome di Franz Liszt, il maggiore rappresentante di quella generazione di giovani e rampanti compositori, che nel primo Ottocento trovarono nel dispiegato lirismo delle melodie belliniane linfa vitale per esplorare le possibilità espressive e sonore del nuovo strumento a tastiera ormai posto alla ribalta, con la diffusione e promozione del repertorio operistico italiano per mezzo della prassi della trascrizione musicale. Un’operazione culturale senza precedenti incarnata nella figura del pianista-compositore ungherese, che ben lungi dal rischio di rimanerne ingabbiato, dimostrò presto di avere tutte le carte in regola, rispetto agli altri virtuosi dell’epoca, per imporre la sua autorevole personalità artistica, nella storia della letteratura pianistica e non solo. Il rapporto di Bellini con il pianoforte e la produzione lisztiana, verrà esplorato nel recital affidato, non a caso, al giovane, ma già ampiamente affermato, Giovanni Bertolazzi, allievo della rinomata scuola pianistica di Epifanio Comis.

Infatti il talentuoso pianista veronese, nel 2021 ha ottenuto il Secondo premio al Concorso Pianistico Internazionale“Franz Liszt” di Budapest, insieme a cinque premi speciali e ha dedicato al grande compositore ungherese la recente incisione del suo primo cd monografico.

La locandina inserita nella kermesse belliniana si apre con il commovente e delicato RecueillementVincenzo Bellini in memoriam S.204, scritto da Liszt nel 1877, una sorta di omaggio belliniano in punta di piedi, ben lontano, per tempistica e concezione musicale dai riflettori mirabolanti del virtuosismo delle trascrizioni operistiche, la cui impronta inconfondibile ha lasciato pagine anche di struggente lirismo, come Isoldes Liebestod dal Tristano e Isotta del collega e genero Richard Wagner. Sulla scena musicale nella doppia veste di virtuoso-compositore, il genio ungherese ebbe la grande capacità di cogliere e tramutare ogni fonte d’ispirazione di qualsivoglia matrice, in iridescente germinazione creativa, dai temi popolari a quelli macabri e misteriosi , come la sequenza gregoriana del Dies irae, da cui trasse il Totentanz, parafrasi per pianoforte e orchestra, di cui ascolteremo la versione per pianoforte solo.

Il programma della serata prosegue all’insegna di un virtuosismo via via sempre più dirompente, passando dal raffinato ed sinuoso volteggiare dello Studio da Concerto n.3 “Un sospiro”, al tempestoso e allusivo incedere trascendentale di Chasse-neige, per esplodere nel finale con la celeberrima Rapsodia n. 2. Partner della Regione Siciliana per questo concerto è l’Istituto Superiore di Studi Musicali “V. Bellini” di Catania.

Dal teatro liberty di via Sangiuliano, con un rapido itinerario nel centro storico, il Bellini International context si sposta in serata nel federiciano Castello Ursino, dove alle ore 21 andrà in scena Vincenzo e la luna, spettacolo per voce recitante, marionette e musica, scritto e interpretato da Lina Maria Ugolini. L’adattamento per pupi catanesi porta la firna di Alessandro e Fiorenzo Napoli.

All’ensemble MusicaInsieme a Librino, diretto da Daniele Costa, è affidata l’esecuzione dei brani belliniani, riproposti  nelle trascrizioni per archi, quelle ottocentesche di Tonassi e Cavallini,  e quelle scritte ad hoc da Valentina Caiolo. Partner del Bellini International Context è qui il Teatro Massimo Bellini.

Come sottolinea Lina Maria Ugolini: “Ad ogni luna il palpito ineffabile della melodia. Cosa unisce la poesia di un libretto alla musica? Ancora prima del ritmo dettato dalla metrica dei versi, giova un’idea poetica da legare all’andamento visivo di un’immagine che evoca l’arrivo epifanico di un’idea musicale. La luna per Vincenzo rappresenta l’altrove del sogno ed è lente di privilegio per il cuore. La musica romantica scopre il potere dell’immaginazione e del dolce naufragio cantato da Leopardi. Le lunghe melodie belliniane condividono un comune idillio da affidare, oltre alle voci del canto, a strumenti che esprimono ogni sfumatura e ragione dei sentimenti umani, ciò che s’agita e si placa in personaggi come Norma, Amina, Elvino, Gualtiero, Elvira, Arturo, poiché da sempre l’Opera è dramma e confessione di affetti.”

Figlia d’arte, Lina Maria Ugolini unisce all’attività di scrittrice, poetessa e ‘contafiabe’, quella di musicologa. Ha pubblicato numerosi libri tra romanzi, manuali, poesia e saggi di carattere creativo. Lavora con alcuni com

positori contemporanei italiani, tra i quali Joe Schittino, per i quali scrive libretti di teatro musicale e testi poetici per arie e song. Come autrice di favole per musica e corti teatrali vince numerosi concorsi nazionali ed internazionali. Ha collaborato come drammaturga con il Teatro Massimo Bellini, la Camerata Polifonica Siciliana, il Piccolo Teatro di Catania e della Città, il Teatro Brancati e la Compagnia GoDoT. Attualmente è docente titolare di Analisi delle forme poetiche, Storia del teatro musicale e Drammaturgia musicale al Conservatorio “Antonio Vivaldi” di Alessandria. È socia del Centro Nazionale di Drammaturgia Contemporanea.

La scrittura di questo concerto si compone di sensazioni poetiche narrate dalla voce recitante, con azioni, gesti e detti, curati dall’arte siciliana dei Fratelli Napoli, antichi cantori di gesta, coinvolti per l’occasione a dare anima ad alcuni versi di arie belliniane, a far vivere sulla scena in anima di pupo Vincenzo accanto all’organico d’archi che nasce in seno al  benemerito progetto dell’orchestra infantile Musicainsieme a Librino. Attiva da dodici anni nel quartiere periferico di Catania, forma giovani musicisti secondo il metodo del maestro venezuelano J.A. Abreu. I ragazzi del Musicainsieme a Librino ensemble, scelti fra i più avanzati del progetto, partecipano anche come insegnanti dei bambini più piccoli. La formazione si è già esibita con rinomati maestri come il contrabbassista Nicola Malagugini per l’esecuzione in prima assoluta del brano Nero Barocco di Matteo Musumeci, con i violinisti Vito Imperato, Francesco Manara, il violoncellista Giovanni Sollima, il flautista Giovanni Roselli e con Carmen Consoli. Il violinista Francesco Senese tiene con loro da due anni delle master classes che hanno portato i ragazzi ad esibirsi nel prestigioso contesto del Festival della Musica Sull’acqua di Colico 2022.

Giovane ma affermato è  anche Daniele Costa, nato a Catania nel 1996. Ha studiato direzione all’Italian Conducting Academy, presso la Scuola di Alto perfezionamento musicale di Saluzzo, e ha svolto il ruolo di assistente del direttore d’orchestra Carla Delfrate con l’Orchestra nazionale giovanile “Sinopoli”. Si è perfezionato con musicisti di chiara fama, tra i quali Bruno Canino e Sergej Girshenko.

Last but not least, di particolare rilievo è la partecipazione della Marionettistica dei Fratelli Napoli di Catania. È  nel 1921 che Gaetano fonda la compagnia, che ha compiuto cento anni di attività. Pippo, Rosario e Natale proseguono l’opera del padre e al terzo si deve l’ininterrotta continuità dell’Opira a Catania.  I figli di Natale, insieme alla madre Italia Chiesa, continuano il viaggio. Fra i riconoscimenti ricevuti  va ricordato il prestigioso Praemium Erasmianum. Ricordiamo che  l’ingresso agli eventi è libero.

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