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17set21:00Bellini e le sue donnedi D. Danzuso / riduzione teatrale di F. ArrivaCatania, Teatro Sangiorgi, Via Antonino di Sangiuliano, 23321:00

Dettagli evento

di Domenico Danzuso

riduzione teatrale di Filippo Arriva

Musiche originali di Giuseppe Giacalone e Adriano Murania

Idyllic Trio
Giuseppina Vergine arpa Laura Farneti flauto Elena Sciamarelli violoncello

Evelyn Famà voce recitante

Giuseppe Giacalone
Nice tea
Rosso Sirius
Romeu e Julieta no Brazil
Farmer’s trust

Adriano Murania
Norma queen
Nothing else Bellini

In collaborazione con Teatro Massimo Bellini di Catania


Note di sala

Sembra che tutto sia accaduto in un’altra era. Quella in cui ancora si sorrideva, si telefonava con il “fisso” e si scriveva pestando su una Olivetti. Sembra un’era giurassica, invece per me, che invecchio inseguito dalla tecnologia, è il mondo di ieri. Un mondo in cui è ancora viva l’immagine di Domenico Danzuso, per gli amici “Micio”, che entrava nelle ampie stanze della redazione de “La Sicilia” per consegnarmi un pezzo scritto su leggerissimi fogli di carta velina. Un po’ curvo, occhiali spessi, a passo lento entrava salutato allegramente da tutta la stanza con nove colleghi – ero il decimo e più giovane – che a coro chiedevano: “Micio, comu sta Bellini?”. Riconoscimento, con un pizzico di affettuosa ironia (quella catanese d’un tempo), di un rapporto diretto con il musicista catanese. Quello che solo un critico speciale avrebbe potuto coltivare.

Nel settembre del 1985 immaginai per il giornale un supplemento di 4 pagine su Bellini da pubblicare la domenica 22 settembre (anticipo del 23 settembre, data della ricorrenza belliniana). Telefonai a Micio proponendo la quarta di copertina per un suo articolo sul tema “Bellini e le donne”. In particolare sull’uso spregiudicato che il musicista faceva di signore e signorine (purché ricche). Rimase in silenzio qualche secondo. Attesi che la richiesta prendesse corpo. “Ma sì, va bene. E speriamo che non ci lincino”. Si riferiva al plotone di melomani che tiene Bellini sull’altarino di casa, accanto a sant’Agata.

Micio raccontò una storia tra musica e lenzuola, con quel garbo, quel pudore, quel rispetto che veniva da un’altra epoca, da un elegante stile. Attento a usare la parola sesso, chiedendo sempre scusa al lettore quando disfava qualche letto. Il supplemento ottenne un gran successo e l’articolo sulle donne del compositore divenne un delizioso libro.

Così quando il maestro Giuseppe Calanna (fomentatore e ricercatore di idee originali) mi chiese un possibile recital su Bellini mi venne in mente di realizzare un omaggio a Micio Danzuso proponendo la lettura di quello scritto, quel Bellini e le sue donne ricco di storie, eros, malinconia e velato di pudore. E quello scritto ho un po’ ridotto per un recital aggiustando leggermente una prospettiva che dal lettore passa allo spettatore. Senza nulla aggiungere, soprattutto lasciando la galanteria, lo stile e la cultura viva che il mio amico Micio aveva nella penna, ma soprattutto nel cuore.

Filippo Arriva


Note degli autori

Murania rivisita in chiave rock il genere musicale classico e reca omaggio alle donne di Bellini e alle donne in generale. In Norma Queen ad esempio l’eroina romantica si interseca con un’altra “donna” di Bellini, la Regina Elisabetta II del Regno Unito, ammiratrice delle sue opere, e allora Murania offre una performance in cui i vari personaggi si intrecciano e si trasformano, immaginando i Queen accompagnare la Sinfonia di Norma in “Norma Queen” e i Metallica cimentarsi nell’aria “Ah, non credea mirarti “ in “Nothing else Bellini”.

Adriano Murania


“Io sono nato in Sicilia e lì l’uomo nasce isola nell’isola e rimane tale fino alla morte, anche vivendo lontano dall’aspra terra natia circondata dal mare immenso e geloso”…
Così scriveva Luigi Pirandello e stesso stato d’animo avrà avuto, come tutti i siciliani, anche Vincenzo Bellini; quella vena malinconica che ne deriva marchierà indelebilmente tutta la
produzione del Maestro fino a farla diventare non più un semplice ricordo di un amore, di un incontro, di un successo, ma un vero e proprio desiderio del passato, di tutto il passato…

Romea e Julieta no Brazil

Allo stesso modo i brasiliani hanno nel loro dna quella che chiamano “saudade”, un atteggiamento di nostalgico rimpianto ereditato dai portoghesi che si riflette soprattutto nell’arte. In questo brano viene descritto il mito di Giulietta (e Romeo) che secondo questa visione immagina di inscenare la morte ingannando tutti, fuggendo in seguito il più lontano possibile, in brasile, per coronare la storia d’amore in barba alle rispettive famiglie; ed ecco che i temi della sinfonia dei Capuleti e Montecchi si vestono dei colori della spiaggia di Bahia arricchiti dai ritmi della bossa nova. Ad interrompere il sogno però un piccolo tema finale “saudade” riporta i due innamorati alla triste realtà.

Farmer Trust

Brano intimo che accompagna il Maestro nella scrittura della lettera indirizzata alla Fumaroli.

Nice Tea

È un gioco di parole inglese-italiano (un bel tè) fra “Nice” (la protagonista della pagina “Vanne o rosa profumata”) e “Tea” (nome di una varietà di rose); inoltre per omofonia (senza la n) potrebbe diventare nella traduzione “te ghiacciato”. Ci troviamo a Casalbuttano nella villa dei Turina; sta per finire la notte e le ultime gocce di pioggia, una bella pioggia lenta che nutre la natura e lo spirito, rimbalzano sugli stipiti della dimora, sottolineando il sorgere dell’aurora e del sole. Il roseto che si affaccia sul giardino attira l’attenzione del Maestro appena sveglio, in particolare una bellissima tea che gli ricorda la protagonista della sua composizione giovanile; in questo brano (Nice tea) il tema di Vanne o rosa profumata riecheggia continuamente sulla struttura di Chovendo na roseira di A. C. Jobim, celebre compositore brasiliano, e si conclude con l’originale di Bellini.

Rosso Sirius

È notte…Il vento cresce sempre più fino a diventare insopportabile…un vento forte e volubile come lo sono stati i suoi sentimenti verso le tante donne che ha amato…ovunque si odono scricchiolìi…il Maestro sta male, davvero male; non di quel dolore che lui ben conosce figlio di un addio, di un insuccesso, di una partenza, di una separazione: è un dolore nuovo, un dolore totale. E’ solo, abbandonato da tutti per paura del contagio di quella malattia che non riescono a diagnosticargli…teme che stia finendo tutto…non vedrà più niente, più nessuno…è in preda alle allucinazioni per la febbre alta che lo stritola…i temi della sua Sinfonia in Do minore (qui elaborati sulla struttura di Profondo Rosso e Sirius) lo martellano mentre guarda da una finestra il cielo, quel cielo che tante volte lo ha divinamente ispirato ma che in questa notte gli appare rosso, colore fra i più belli se ricorda una bella rosa o le labbra di una donna, ma terrificante se diventa sangue…ed ecco i pensieri e le angosce si sovrappongono in maniera sfuocata e ingarbugliata…il nonno…nonno Vincenzo…da bambino si divertivano insieme a suonare le fughe che componeva…forse lo sta già aspettando…

Giuseppe Giacalone

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Idyllic Trio

Il trio Idyllic si compone di tre elementi della prestigiosa orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania: Laura Farneti flautista, Elena Sciamarelli violoncellista e Giuseppina Vergine arpista. La condivisione di numerose esperienze musicali ha loro permesso di maturare musicalmente in maniera coesa corroborando il loro affiatamento.

Le tre musiciste hanno alle loro spalle esperienze musicali di altissimo livello sia solistiche, sia in formazioni cameristiche sia in orchestre importanti (Scala di Milano, La Fenice di Venezia, Opera di Roma, Orchestra della Svizzera Italiana…). La loro è una formazione molto equilibrata dal punto di vista timbrico ed espressivo che permette di spaziare dal repertorio barocco a quello contemporaneo.

“Un repertorio difficile ma non nel senso canonico del termine: la difficoltà di questi brani consiste nel saperli restituire ‘entrando’ nella musica, comprendendo a fondo le intersezioni armoniche che si ripetono in ognuna di queste composizioni. Già l’accostamento di questi brani, differenti nello stile ma vicini come sensibilità e ispirazione, è la prima nota di merito di questo concerto…. Il tutto eseguito con gusto e raffinatezza dal Trio.” Eliade Maria Grasso, “Gazzetta del Sud”.

Collaborano spesso con diversi compositori creando in prima assoluta composizioni nuove a loro espressamente dedicate e sono regolarmente invitate a tenere concerti nelle più prestigiose Associazioni musicali italiane.

 

Evelyn Famà

Diplomata al Teatro Stabile di Catania, affina qualità interpretative e canore. Ha lavorato con importanti registi come: Baliani, Penchenat, N ekrosius, Ronconi, Puggelli, Piccardi, Però, Pugliese, Mirabella, di Robilant, Lucini. Vince il “Premio Internazionale Salvo Randone”, premio “Hystrio alla vocazione”, Festival Nazionale del Cabaret di Torino.

Più volte in tournée nazionali, per citarne alcune: “Chantecler” (3 premi olimpici del teatro), “La Lunga vita di Marianna Ucria”, “Ecuba” con il ruolo di “Polissena”. Inoltre é Cassandra ne “Le Troiane” all’I.N.D.A. di Siracusa ed é protagonista a teatro col ruolo di “Alda” in “Tra vestiti che ballano”, di “Mirra” di V. Alfieri, della Sig.ra Perella in “L’uomo La Bestia e La Virtù”.

Per il cinema e la tv é coprotagonista nel film Rai “Il Figlio della luna”. Ha lavorato in coppia comica con Nino Frassica in “Un Milione di giorni”, nel film di Alessandro Di Robilant “Mauro c’ha da fare” e nel documentario Istituto Luce Candidato ai Nastri D’Argento “La Storia Vergognosa”. Per Sky entra nel cast di “Bambine Cattive” su Comedy Central.

É testimonial inoltre degli spot Calcio Catania e Lidl “Anch’io”. Il suo monologo comico “Morir di fama” (oltre 100 repliche), é stato rappresentato anche a Venezia in collaborazione con Zelig. Nella sua esperienza anche commedie musicali e operette: dallo storico “Pipino il breve” (“Falista” al fianco di Tuccio Musumeci), a “Il Pipistrello” di Strauss prodotto dal Bellini di CT (con ruolo da mezzo soprano “Ida”). Non manca la tradizione popolare, con ruoli da attrice giovane e da prima attrice.

 

Giuseppe Giacalone

Giovanissimo, comincia da autodidatta lo studio della fisarmonica della chitarra e del basso elettrico avvicinandosi presto alla musica brasiliana e al jazz collaborando in diversi progetti pop, jazz, newage e sperimentazione pura, accanto a solisti quali P. Fresu – G. Trovesi – E. Randisi – E. Palermo J. Pass – P. Woods – A. Ibrahim – J. Lovano – J. Girotto – B. Wheeler, figurando in numerose incisioni pop, classiche, liriche e jazz con diverse etichette.

Nel ’93 compone le musiche per l’opera Plenilunio di Ponz de Leon in scena in prima mondiale al Teatro Greco di Tindari (Me) ed in seguito arrangia brani per vari autori e gruppi tra cui i Sikelikos (con i quali intraprende una serie di concerti in giro per l’Europa) e Agata Lo Certo. Nel 2022 compone musica e testo del brano “Il Flessibile” su cui viene realizzato un cortometraggio vincitore del Premio Filmagogia alla 79 Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia. Attualmente svolge stabilmente attività concertistica presso il Teatro Massimo Bellini di Catania come professore d’orchestra, collaborando con altre formazioni musicali.

 

Adriano Murania

Polistrumentista, arrangiatore compositore

Prima di conseguire il diploma di violino è docente di musicoterapia presso il Policlinico di Messina e si laurea in Scienze Biologiche.

Nel 1989 vince il Concorso di terzo dei primi violini e Concertino presso l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania.

Ha effettuato tournée sia in formazioni musicali classiche sia pop, in tutta Europa, in Russia, Giappone, Argentina, Stati Uniti, Canada.

Ha collaborato per concerti, incisioni discografiche , colonne sonore e arrangiamenti e composizioni con: Italian Ensemble, Stewart Copeland, Carmen Consoli, Mario Venuti, Franco Battiato, P. Buonvino, Nicola Piovani, Claudio Baglioni, Michael Nyman, Moltheni, Giovanni Sollima, Mannarino, Tommaso di Giulio, Mario Biondi, Malika, Stadio, Alfio Antico, Fabio Abate.. Nirmegh, Nakaira, Lautari, Flam.&co., Sintesi Sottrattiva, Santi Pulvirenti, Compagnia di Danza Zappalà, Davide Oliveri, ……e per le colonne sonore dei seguenti film: L’uomo che ama, Mauro c’ha da fare, Un paese quasi perfetto, La mafia uccide solo d’estate (serie tv), Lo scoglio del leone.