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settembre, 2022

30set9:00 pmBellini & Wagner e celebrazione del 2751° anno della fondazione della città di CataniaGran Gala Lirico

Dettagli evento

Musiche di Vincenzo Bellini, Emanuele Casale, Matteo Musumeci, Joe Schittino, Richard Wagner

Orchestra e Coro del Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania

Eckehard Stier direttore

Luigi Petrozziello maestro del coro

Partner: Teatro Massimo “V. Bellini” di Catania


PII FRATRES

Il poeta contempla, descrive e riflette sulle statue dei Pii Fratres erette nella Catania romana

 

Guardate i fratelli che faticano riverenti

onorando sempre i meriti divini,

proprio quando la scelta riverente cedette il posto alla fiamma

e l’Etna respinse con meraviglia le torce sui vaganti.

Mani giunte sostenute al collo dei genitori

Sollevano il volto e accelerano i passi.

I figli gemelli erano devoti alla loro antica famiglia

e nel ritardo della salvezza che li coinvolse, o cari figli.

Non vedete come il vecchio selvaggio mostra i fuochi?

E come la vecchia signora invoca gli dei con la sua bocca?

Alzano i capelli terrorizzati in tutto il metallo che li attraversa:

il fuso impallidisce nell’aria stordita, tremando nell’aria.

L’orrore è raffigurato nello spirito dei giovani fanciulli

che lungi dal paventare il peso, e senza paura per se stessi

lanciarono le vesti al vento. Andava l’uno a destra,

fiero e felice di aver sostenuto suo padre a sinistra;

ma raccolse i due cubiti in un nodo – lavoro più consono ad altri.

Anche questo osservate, passando: non lasciate gli occhi al caso.

Un artista muto merita sostegno.

I ragazzi sono raffigurati nelle stesse somiglianti sembianze,

il primo si avvicina alla madre, il secondo al padre;

l’abilità dell’arte tempera i diversi animi:

l’uno ritorna alla bocca dell’altro

e, dando ai nuovi germani uguale dignità,

l’artefice condivise i volti con compassione.

O natura ben memore, sono documenti celesti

la giustizia, le divinità dei giovani, i desideri dei vecchi:

così sono coloro che, abbandonando ai venti le ricchezze, si precipitarono tra i fuochi

nient’altro che per preservare i santi capelli grigi.

Anzi, non furono immeritatamente repressi con tanto potere:

credo che che Encelado per questo si sia strozzato la gola.

Mulciber Etna stesso tratterrebbe ancora lo straripamento,

come esempio, per non danneggiare i monumenti dei Pii.

Sentivano gli elementi della fede, il Padre era presente nell’etere

e la Madre Terra aiutò a sostenere il peso con diligenza

come se un ben noto amore fosse salito alle stelle di Laconas;

Enea, padre della Frigia, portato via dal fuoco,

rivisitò la gloria degli antichi argolici fratelli,

offrendo il collo al giogo di suo padre.

Perché, Anfinomo, perché, valoroso Anapia,

non siete onorati nei siculi templi eterni?

Benché la Trinacria vi abbia tributato molte lodi,

sa che questa gloria più grande non ha generato nulla:

e non si rammarica per il danno che hanno portato i deviati,

né lamenta sulle case bruciate dal furioso fuoco.

La pietà non poteva essere provata dal cessare della fiamma:

una grande perdita è stata acquisita per onore duraturo.

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