Orario
(Venerdì) 21:00
Dettagli evento
Esplorazioni sonore, coreografie e arrangiamenti di arie dalla Sonnambula di Bellini per voce ed ensemble di percussioni a cura degli studenti delle classi di Canto, Strumenti a Percussione e Musica
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Esplorazioni sonore, coreografie e arrangiamenti di arie dalla Sonnambula di Bellini per voce ed ensemble di percussioni a cura degli studenti delle classi di Canto, Strumenti a Percussione e Musica Elettronica, con la partecipazione di danzatori.
Miryam Carciotto soprano
Giovanni Abbadessa tenore
Stefano Sanfilippo pianista
Emanuele Schinocca pianista
Percussio Mundi
Giovanni Caruso direttore
Gabriele Vasta, Gabriele Passalacqua, Antonio Vassallo, Gaetano Pavone, Ginevra Bonaccorso, Giulio Di Prima, Filippo Leonardi
Musiche di Vincenzo Bellini, Giovanni Ferrauto, Simone Zappalà e degli studenti di Musica Elettronica
In collaborazione con Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Catania
“La notte e il sonnambulismo” declina uno dei temi cari al Romanticismo. Da Bellini a Wagner, dalla Sonnambula fino a Tristan und Isolde, la notte infatti non è un momento buio, cupo, senza luce: è piuttosto il tempo lungo del disvelamento, della verità del sentimento, di certezze emozionali ed esistenziali che il giorno provvederà a dissipare e spazzar via, lasciando spazio alle miserie quotidiane.
Sin dal Pirata (“O sole, ti vela di tenebre oscure” grida Imogene quando cade negli abissi della follia), Bellini esplora questo tema, che diventerà asse portante della sua drammaturgia: negli incontri furtivi di Giulietta e Romeo, nel vagare di Amina tra il sonno e la veglia, nella preghiera alla luna di Norma, fino al ritrovarsi di Arturo ed Elvira, nell’ultimo atto dei Puritani, quando la tempesta cede il passo al mutuo riconoscimento, al rifiorire inatteso, inaspettato del perduto amore.
Il sonnambulismo è tema rivoluzionario, in quel 1831 in cui Bellini affronta una patologia – perché
tale viene considerata – di recente scoperta tra i malati di mente dell’ospedale della Salpetrière di Parigi. È uno stato di alterazione mentale che allontana dalla realtà e fa precipitare chi ne soffre in una condizione di trance in cui rischia di venire a galla la verità: ne era già ben consapevole Shakespeare – e dopo di lui Verdi – che al sonnambulismo di Lady Macbeth dedica una delle scene più soggioganti della storia del teatro. Da un originale coreografico francese, Romani e Bellini cavano un testo che per ben due volte mette in scena la protagonista, Amina, in preda al sonnambulismo: nei finali dei due atti, vertice della complessa drammaturgia di primo Ottocento.
La notte e il sonnambulismo risvegliano l’attenzione su Amina, con cui si consumerà un incontro virtuale: esplorazioni sonore, coreografie e arrangiamenti dal capolavoro belliniano per voce e percussioni, a cura degli studenti delle classi di canto, strumenti a percussione e musica elettronica del Conservatorio “V. Bellini” di Catania, con la partecipazione di alcuni danzatori. Da Bellini, le musiche sono firmate da Giovanni Ferrauto, docente di composizione dell’istituzione musicale catanese, e da Simone Zappalà, allievo del biennio di composizione.