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10set21:00Mio caro Bellini...Duo C. La Manna contrabbasso / A. Nasuto pianoforteCatania, Auditorium del Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini”, Via Istituto Sacro Cuore, 321:00

Dettagli evento

Musiche di Giovanni Bottesini e Gaetano Corticelli

Duo Carmelo La Manna contrabbasso Angelo Nasuto pianoforte

Trio Clementi
Vanessa Grasso clarinetto Chiara D’Aparo violoncello Giulia Russo pianoforte

Giovanni Bottesini
Elegia n. 3 Romanza Patetica “Melodia” in mi minore
per contrabbasso e pianoforte

Allegretto Capriccio “alla Chopin”
per contrabbasso e pianoforte

Fantasia su temi de “La Sonnambula” di Bellini
per contrabbasso e pianoforte

Capriccio di Bravura in la maggiore
per contrabbasso e pianoforte

Gaetano Corticelli
Gran Trio n.3, Genere Religioso, op. 63

Pensieri di Bellini, op. 55

In collaborazione con Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” di Catania


Bellini e il contrabbasso, una storia mai scritta. Ma altre sono le storie scritte, quelle che raccontano di un Ottocento strumentale gravido di attenzioni per gli strumenti gravi della sezione degli archi, il rarissimo ottobasso e, per l’appunto, il contrabbasso. Uno strumento che deve la sua fortuna ad alcuni strumentisti, didatti e compositori di quel secolo lungo in cui viene inserito a pieno titolo nelle formazioni cameristiche – prima di diventare elemento cardine in ambito jazz – addirittura protagonista della drammaturgia di Patrick Süskind, nel 1980.

Bolognese, allievo di Stanislao Mattei, Gaetano Corticelli (1804-1840) faceva parte del novero degli estimatori del Catanese. Nominato sin dal 1821 accademico filarmonico nella sua città, si dedicò prevalentemente alla composizione e a qualche sparuta apparizione come pianista: tra queste, si ricorda il concerto in cui accompagnò Maria Malibran nell’accademia tenuta l’11 marzo 1835 alla Società del Casino della città felsinea. Autore particolarmente fecondo di musica da camera edita per i tipi dell’editore Ricordi, scrisse fantasie e variazioni su temi di Donizetti, Rossini, Mercadante, Pacini, Ricci e altri autori francesi, ma soprattutto dell’amatissimo Bellini, fonte di ispirazione per i suoi lavori cavati dalla Sonnambula, Norma e I Puritani.

Il suono grave, pieno e vigoroso del contrabbasso viene esaltato dalla temperie romantica: così sarà grazie a Giovanni Bottesini (1821-1889), il “Paganini del contrabbasso”, artista dalla carriera strabiliante in Europa come nelle Americhe. A una copiosa produzione melodrammatica, che si snoda dal 1848 al 1880, l’artista affianca un cospicuo catalogo dedicato alla produzione strumentale, incline a frequenti aperture e a un esotismo ormai incipiente. Ma è il contrabbasso lo strumento d’elezione, cui dedica costanti attenzioni nel tessere un rapporto con i maggiori successi del palcoscenico lirico. Rossini con il suo Barbiere di Siviglia, Verdi con Il trovatore e Donizetti con Lucia di Lammermoor contano tra i titoli più intriganti dei suoi cicli di parafrasi e variazioni: in cui si stagliano come autentiche gemme quelle dedicate alla Sonnambula e a Beatrice di Tenda, irrinunciabile tributo al melodismo belliniano.