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06ott21:00Omaggio dei Compositori di Sicilia a Vincenzo Bellini E. Maschio direttrice / Orchestra del Teatro Massimo BelliniCatania, Teatro Sangiorgi, Via Antonino di Sangiuliano, 23321:00

Dettagli evento

Elisabetta Maschio direttrice

Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania

Giuseppe Emmanuele
Angolo via dei Crociferi

Mario Garuti
Così lontano, così vicino,
fantasia per orchestra sull’aria “Dolente immagine di Fille mia”

Joe Schittino
Nove percezioni

Elio Lo Presti
The Swan … the surreal
prima esecuzione assoluta

Giovanni Ferrauto
Bellini Reloaded
nuova versione

Luciano Maria Serra
Il giardino dei cigni

Matteo Musumeci
Argentum Vivum op. 109

In collaborazione con Teatro Massimo Bellini di Catania


Note dei compositori

Cinque compositori, altrettanti voli pindarici sul pentagramma, in cui la “malinconica musa” belliniana è inscindibilmente connessa alla Madre Terra. Ma lasciamo la parola a loro, che oggi raccolgono di Bellini un’eredità non solo musicale.

Per Giuseppe Emanuele: “Angolo via dei Crociferi è un tentativo di ripercorrere un cammino che probabilmente il giovane Bellini ha intrapreso più volte. A duecento anni di distanza nulla ci è dato di sapere. Eppure quelle chiese, quei palazzi, quelle vie, quei muri trasudano ancora i vocii e i rumori di una Catania che possiamo solo immaginare. In assenza di filmati, foto o altro ancora, quale modo migliore se non la musica, per far volare la nostra fantasia e, con occhi chiusi, vedere una Catania che fu”.

Matteo Musumeci cattura nel suo opus 108 l’energia notturna e lunare dell’autore di Norma: “Argento Vivo come Vivo è sempre il nostro Bellini attraverso la sua musica. Argento Vivo, come Argentea è la luce della Luna. Argento Vivo, che non smette di vibrare come le sue immortali note. L’argento, il più nobile di tutti i metalli, nobile come il nostro Vincenzo. Argentum Vivum vuole omaggiare, con melodie semplici ed echi barocchi, il massimo esponente del belcanto, il Cigno argenteo, il nostro Bellini.” Spiega Mario Garuti: “Così lontano, così vicino è una Fantasia per orchestra sull’aria di Vincenzo Bellini.

Dolente immagine di Fille mia. Fantasia ‘impertinente’ divisibile in due parti. La prima ha come riferimento l’arrangiamento di Šostakovič di Tea for two, che si intercala poi a delle risonanze raveliane. Al centro una breve lettura ‘alternativa’ dell’aria belliniana per flauto e contrabbasso. La seconda parte è impostata su una mia idea melodica e da un finale alla Satie.” E ci regala un acrostico sul nome Vincenzo: “Vento caldo / Immenso cielo / Notti colorano il silenzio / Che risuona di memorie / E i pensieri cantano / Nel ritmo di un respiro / Zefiro che fluttua / Oblio del tempo”.

Come rivela Luciano Maria Serra: “Il mio omaggio a Vincenzo Bellini con- siste nell’evocare gli umori e i profumi di una passeggiata all’interno del suo giardino catanese. La musica muove da un frammento belliniano e intraprende un percorso di luci ed ombre, metafora di una Sicilia tanto ricca quanto avara con i propri figli.” Enigmatico, finanche misterioso, il tributo di Joe Schittino: “Nove percezioni è l’anagramma di Joe per Vincenzo: e sullo scambio di note, durate, strumenti è basato questo breve poema sinfonico. Partitura scandita, nel corso di una serie di episodi, da stringhe ritmiche derivate da un antico segnale in codice a intermittenza, che veicola su piani sottili – e con lo spirito del divertissement – i titoli delle opere belliniane ma anche alcuni nomi di misteriosi personaggi vicini al compositore.”

 

THE SWAN… THE SURREAL

“Bellini a contatto con la nuova musica. A contatto con Ives, con Hindemith forse; con le sonorità aspre e a volte assordanti del nuovo mondo espressivo.
Tutto ciò causa delle immagini bizzarre e spesso grottesche e surreali. Ma in una dimensione in cui si è perso il senso del discorso, del logos, alla fine, sebbene per pochi respiri, la vera melodia belliniana viene fuori”.

Elio Lo Presti

Bellini Reloaded
Reperti d’archeologia futuribile
per orchestra (versione 2023)

Introduzione
Lesno
Cadenza
Kleiner Kontrapunkt
Marcia
Interludio
Finale

Nota sintetica

In un futuro remoto di un’umanità degradata che ha perduto ogni valore e in significato stesso dell’arte, il ritrovamento, fra le macerie della civiltà industriale, di alcuni frammenti di Norma innesca una disperata ricerca volta a ricostruirne l’originale.

Nota estesa

Quale è per la musica d’oggi il senso della lezione belliniana?
Cosa ci resta del suo spirito?
Che stimoli può fornire alle nuove generazioni?
Bellini Reloaded è una ipotesi fantascientifica di un futuro remoto sospeso fra lacerazioni, assenze e desolazione.
Un’umanità che ha consumato sé stessa e i suoi valori nella spasmodica lotta per l’affermazione e la sopraffazione indiscriminata che diviene a tutti gli effetti lotta per la sopravvivenza.
Fra le macerie di questa civiltà degradata, rovistando fra la devastazione di detriti industriali di una antica cultura, qualcuno rinviene qualcosa.
Attraverso tecniche ipertecnologiche e con lenti ma progressivi successi, si riesce ad isolare alcune cellule significative e, successivamente, ricomporre alcuni frammenti.
È Norma!
Un manufatto di un uomo presumibilmente vissuto una zona vulcanica situata all’incirca fra il trentasettesimo parallelo e il quattordicesimo meridiano.
L’effetto è inaspettato e dirompente!
La potenza di quei suoni permea lentamente come un virus quel mondo restituendogli forse un barlume di luce e speranza.

Giovanni Ferrauto


 

Elisabetta Maschio

Direttrice

Si diploma in pianoforte al Conservatorio “G. Verdi” di Milano sotto la guida di Riccardo Risaliti. Intraprende la carriera di maestro sostituto con Laurence Foster a Parigi e svolge poi questa attività in vari teatri in Italia e all’estero.

Studia direzione d’orchestra prima con Edoardo Muller e poi con Gustav Kuhn. Debutta nel 1991 alla guida dell’orchestra della Staatsoper di Budapest dirigendo Il Trovatore di G. Verdi e da allora frequenta il repertorio lirico con regolarità.

Ha un notevole successo personale la direzione di Madama Butterfly allo Sferisterio di Macerata. Accompagna anche spettacoli di balletto con étoiles internazionali quali Luciana Savignano, Xiomara Reyes, Lola Greco, Alessandro Molin, Marco Pierin.Elisabetta Maschio è stata ospite di vari Teatri in Italia e all’estero quali: il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro Comunale di Modena, il Teatro Politeama Greco di Lecce, il Teatro “Valli” di Reggio Emilia, il Teatro Olimpico di Vicenza, il Teatro Filarmonico di Verona, il Teatro Sistina a Roma, l’Auditorium “Pollini” di Padova, il Teatro Nazionale di Praga.Ha diretto il repertorio operistico e sinfonico anche a Madrid, Budapest, Lima, Città del Messico, Praga, Bilbao, Seoul e Buenos Aires.Ha diretto orchestre quali: “I Virtuosi di Santa Cecilia”, l’Orchestra da Camera di Padova, l’Orchestra da Camera di Bologna,l’orchestra Sinfonica di San Remo, le orchestre degli E. A. Teatro Verdi di Trieste e Arena di Verona, L’orchestra Haydn di Bolzano e Trento, l’Orchestra Sinfonica Siciliana, la Filarmonica Marchigiana , la Filarmonia Veneta, la Filarmonica di Jasi (Romania ), l’Orchestra Filarmonica di Seoul, L’Orchestra della Staatsoper di Budapest, i Salzburg Chamber Soloists.

Ha lavorato con solisti quali: Anna Caterina Antonacci, Ghena Dimitrova, Francesca Patanè, Giorgio Merighi, Renato Bruson , Roberto Servile, Bruno Praticò, Vincenzo La Scola , Alida Ferrarini, Dimitra Theodossiou, Andrea Bocelli (con cui ha inciso alcuni brani del suo primo LP), Benedetto Lupo, Pavel Berman, Thomas Demenga, Lucero Tena, Yasuko Hayashj, Leonidas Kavakos.
Nelle produzioni liriche ha collaborato con i registi Mauro Bolognini, Paolo Miccichè, Daniele Abbado, Lorenzo Mariani, Beppe De Tomasi, Filippo Crivelli, Enzo Dara.

 

Giuseppe Emmanuele

È pianista, compositore, arrangiatore e direttore d’orchestra. La sua carriera si è sviluppata soprattutto nell’ambito della musica jazz.

Oltre ad essere strumentista fra le sue attitudini spiccano la composizione e l’arrangiamento.

Il continuo variare l’assetto della propria musica con cambi timbrici, interventi contrappuntistici o melodici-obbligati mette in evidenza una costante variazione di tensioni che portano ad una linearità mirata all’annullamento della monotonia e alla libertà verso i luoghi comuni. Non mancano così le escursioni in ambito classico, sinfonico e cameristico.
Ha composto musiche per il teatro Stabile di Catania, Teatro della città e il Teatro Massimo Bellini di Catania, collaborando con emittenti televisive (RAI – Rete quattro – Canale cinque – Italia uno – Tele Etna) e con il cinema.

Ha registrato decine di dischi con musicisti di fama mondiale, quattordici figurano sotto suo nome. Svolge anche l’attività di docente nei conservatori.

Oltre alla sua attività di musicista, svolge la professione di docente in seminari e nei conservatori.

 

Mario Garuti

Compositore modenese, dopo avere studiato violino intraprende lo studio della composizione con Umberto Rotondi con cui si diploma con il massimo dei voti presso il Conservatorio di Milano, dove attualmente insegna. Nel 1982 e 1983 frequenta i corsi di perfezionamento all’ Accademia Chigiana di Siena con Franco Donatoni e i seminari di Brian Ferneyhough.

Nel 1984 è invitato ai corsi estivi di Darmstadt dal direttore Friedrich Hommel, dove ottiene lo Stipendienpreis (con Il giardino delle Esperidi, fantasia per violino solo) e nel 1986 il prestigioso Kranichsteiner Musikpreis. Partecipa al komponistenforum e continua ad essere invitato fino al 1994.

Dall’1983 tiene seminari e masterclass in Italia e all’estero (Cremona, Milano, Parigi, San Pietroburgo, Salonicco, Damasco, Cremona, Stoccarda, Vilnius, Granada, Malta, Birmingham).
I suoi lavori sono commissionati ed eseguiti nei più importanti festival internazionali da interpreti e ensemble prestigiosi. Ha partecipato a vari concorsi, qualificandosi ai primi posti.
Ha collaborato con gli studi di musica elettronica Agon, MMT (“Westdeutcher Rundfunk con Stefano Scodanibbio”, Köln, 1994), Tempo Reale (Parma 2004), Metas e Federazione CEMAT (Roma, 2000).
Ha inciso per varie case discografiche, tra cui la Fonit-Cetra, Edipan, Col Legno, Sony, Naxos e B-side e Amadeus.

Con Stefano Carrara ha fondato il gruppo multimediale U.R.T.O. e ha realizzato nel 2000 l’Opera-clip Moondata (video e testi di Armando Lazzaroni), eseguita durante il Festival “Di nuovo musica” di Reggio Emilia. Con U.R.T.O. partecipa nel 2005 a Venezia con la performance multimediale e+motion.

 

Joe Schittino

È autore di opere liriche e sinfonico-corali eseguite in prestigiosi teatri italiani ed esteri.

La sua musica è stata ospitata presso istituzioni, luoghi e festival quali: Auditorium Parco della Musica, Fondazione Pietà de’ Turchini, Istituto Nazionale del Dramma Antico, Maison d’Éducation de la Légion d’Honneur (Concert Présidentiel 2011 sotto il patrocinio del Presidente della Repubblica Francese Nicolas Sarkozy), Teatro Stabile di Catania, Settimana Organistica Internazionale (Piacenza), Politistikò Festival of Cyprus University, Stelzenfestspiele bei Reuth, Else-Lasker-Schüler Gesellschaft, Zentrum für verfolgte Künste, London Kingston University, Cité Internationale des Arts, Salle de l’Institut d’Orléans, Philharmonic Hall House of Lenin, BASS 2016 Praha, ArtOrt Festival Heidelberg, Landestheater Altenburg, Stedelijk Conservatorium (Bruges), Conservatoire Royal de Bruxelles, Festival Het Swik (Hoogezand), Italienisches Kulturinstitut Wien, O’Donnell e Caruth Hall (Dallas). Tra i suoi interpreti: Novosibirsk Philharmonic Chamber Orchestra, Orchestra Filarmonica Italiana, Banda dell’Esercito Italiano, Ensemble Algoritmo, Delta Saxophone Quartet, Brandt Quintett; Antonello Allemandi, Marco Angius, Fabrizio Maria Carminati, Omer Meir Wellber; Mario Ciaccio, Gioele Dix, Carolina Eyck, Fabio Maestri, Steve Martland, Alim Šakhmamet’ev.

Ha studiato a Catania con Luca Ballerini e Giovanni Ferrauto e si è perfezionato con Azio Corghi e Ivan Fedele all’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma.

Ha insegnato Teoria, Ritmica e Percezione musicale nei Conservatori “A. Buzzolla” di Adria e “F. Venezze” di Rovigo, e Teoria dell’Armonia e Analisi al Conservatorio “San Pietro a Majella” di Napoli. Dal 2017 è direttore dell’Istituto Musicale Pietro Vinci di Caltagirone. La sua musica è recensita su riviste autorevoli (“Neue Musikzeitung”, “L’Opera”, “Connessi all’Opera”, “BBC Music Magazine”, “StarsSystem”, “The Strad”); radiotrasmessa da ZDF, Deutschlandradio Kultur, Hessischer Rundfunk, RAI Radio3; registrata da Tactus, Champs Hill Records, Da Vinci, EMA Vinci, RCR. Le sue partiture sono pubblicate da Suvini Zerboni, Ebert e, dal 2021, da Friedrich Hofmeister Musikverlag.

 

Giovanni Ferrauto

Compositore

Compositore e direttore catanese, si è diplomato in Pianoforte e in Composizione presso il Conservatorio di Musica “V.Bellini” di Palermo studiando con Antonio Trombone, Angela Giuffrida e Teresa Procaccini.
Nel 1988 ha anche conseguito il diploma di Musica Corale e Direzione di Coro presso il Conservatorio di Musica Santa Cecilia di Roma.

Successivamente ha intrapreso un’intensa attività nel campo della composizione e della direzione.

Ferrauto è oggi annoverato fra i compositori italiani maggiormente significativi e le sue opere sono state commissionate ed eseguite presso importanti Enti musicali nazionali ed internazionali fra i quali si citano: Teatro Massimo Bellini di Catania, Teatro Massimo di Palermo, Orchestra Sinfonica Siciliana, Associazione musicale Etnea, Soloist Academia of Kazakistan, Orchestra Classica di Madeira, Wiener Symphoniker Kammer Verein, Orchestra di Stato del Messico.

All’attività compositiva, Ferrauto accosta quella direttoriale. È infatti fondatore e direttore artistico della Camerata Polifonica Siciliana, un ensemble vocale e strumentale impegnato sul versante della musica antica e su quello della musica contemporanea, col quale ha realizzato un gran numero di prime esecuzioni di opere moderne ed antiche molte delle quali tuttora presenti nel mercato discografico.

 

Luciano Maria Serra

Compositore, direttore d’orchestra e pianista siciliano, è autore di musiche per il teatro, di lavori sinfonici e da camera.
È diplomato in composizione, direzione d’orchestra e pianoforte presso il Conservatorio di Palermo. Assistente di G.Dudamel ne Le Nozze di Figaro di Mozart alla Staatsoper di Berlino (2015) e di Domingo Hindoyan in Semiramide di Rossini all’Opera National de Lorraine (2017), ha collaborato alle musiche di Marco Betta nelle rappresentazioni classiche di Elettra ed Oreste di Euripide patrocinate dall’INDA, tenutesi al Teatro Greco di Siracusa nella stagione 2000.

Tra le produzioni discografiche, come direttore e orchestratore, ha realizzato Pesah (C. Muratori). Dal “CostaIblea Film Festival” ha ricevuto la commissione della colonna sonora di Christus, lungometraggio muto in bianco e nero di Giulio Antamoro (1916).

Con il Teatro Stabile di Catania ha collaborato alle musiche di Romeo e Giulietta di Shakespeare, per la regia di Lamberto Puggelli.

Diverse le esecuzioni internazionali della propria produzione musicale per il Cinema, in ambito di rassegne quali il Festival Internazionale del Cinema d’Animazione di Atene, l’Ars Electronica Festival di Vienna e l’Arcipelago Film Festival di Roma.

Un concerto dedicato alla musica di Mozart e Haydn lo ha visto salire sul podio dell’Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo, annoverandolo tra i più giovani direttori alla guida della prestigiosa fondazione. L’attività concertistica da solista lo ha portato ad esibirsi in importanti sale da concerto quali la Philharmonie di Berlino.
Ha tenuto inoltre corsi di formazione musicale sotto l’egida dell’Università degli Studi di Catania e della Fondazione Lamberto Puggelli.

 

Matteo Musumeci

Primogenito dell’attore Tuccio Musumeci, dopo una prima apparizione al fianco del padre nella commedia televisiva Tuccio e il suo album di famiglia, ha iniziato la sua attività di compositore scrivendo musica per il teatro per poi dedicarsi alla lirica.

Diverse le collaborazioni con il Teatro Stabile di Catania, e nel 2003 con il Teatro Biondo di Palermo, per le musiche dello spettacolo Classe di Ferro di Aldo Nicolaj. Successivamente le musiche de La lupa, tratta dall’ omonima novella di Verga, con l’attrice siciliana Guia Jelo.

Nella prima edizione del concorso internazionale di composizione “Premio Bocelli” nel 2001, indetto dalla Sugar Music di Caterina Caselli, si è aggiudicato il secondo premio assoluto con il brano Resta qui.

La sua opera lirica dal titolo Aitna è dedicata ai miti del vulcano siciliano e ha debuttato nel 2005 presso il Teatro Nazionale della Moravia-Slesia di Ostrava.
Nel 2008 viene nominato direttore artistico presso il Teatro Sangiorgi di Catania.

Ha debuttato nel 2008 in qualità di regista nell’allestimento di Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni del Teatro Massimo Bellini di Catania. Sempre per l’ente lirico catanese, ha curato la regia dell’opera La Serva Padrona di Paisiello.

Nel 2011 compone la Suite Sinfonica dall’opera Aitna per orchestra che debutta in prima assoluta, diretta da Alberto Veronesi, al Teatro Politeama di Palermo, poi eseguita anche al Teatro Vittorio Emanuele II di Messina.

Ha collaborato con diverse formazioni cameristiche e orchestrali quali il Sestetto Stradivari, Ex Novo Ensemble, Quintetto Sikelikos, Odessa Philharmonic Orchestra, Orchestra Filarmonica di Varsavia, Ignacy Jan Paderewski Philharmonic Orchestra, Sliven Symphonic Orchestra, Orchestra Sinfonica Karol Namyslowski di Zamość.

Ha firmato le colonne sonore per i docufilm Figli del set e La libertà non deve morire in mare, quest’ultima insieme a Paolo Vivaldi.

Ultimo dei suoi lavori è la cantata Diva Agatha commissionata dal Teatro Massimo Vincenzo Bellini in occasione dei festeggiamenti in onore di Sant’Agata.
Dal 2008 è compositore residente presso il Teatro Brancati di Catania.